mercoledì 28 luglio 2010

Travertino, marmo o zuppa inglese?


Dunque...dopo tutti gli sproloqui che si possono fare davanti ad un progetto in CAD c'è una cosa che non va sottovalutata: scenografare ciò che si è progettato.
Nel caso specifico, rendere l'effetto del travertino...

regole:
1 fantasia

2 trovare un mezzo per raggiungere il colorificio più fornito
3 capacità pittoriche sviluppate
4 mostrare tutto al Maestro

5 accettare di fare un milione di prove che non verranno mai prese in considerazione
 se nulla ti soddisfa... Niente paura, esistono laboratori appositi che risolvono qualunque problema...più o meno...si può scegliere il materiale, il colore, la granatura della texture ecc.
Ora, valutare la resa di un'intara scenografia partendo da un campione 50x50cm non è proprio la cosa più facile al mondo; una cosa è vedere un campione ad una distanza ravvicinata, un'altra invece è osservare un impianto scenico a 10 o addirittura 20-30m di distanza...indovinate un po'? cambia tutto!!!
e il rischio è che dopo aver ordinato, controllato, pagato e montato tutto...il risultato sia...l'effetto del variegato all'amarena!
Morale della storia? l'esperienza aiuta, ma con un pò di fortuna e un pizzico di buon senso si può intuire che spesso le cose più pacchiane da vicino rendono molto di più alla distanza dello spettatore (ovviamente è un discorso che vale solo per il teatro, per il cinema è tutta un'altra cosa)
Comunque come sempre l'ultima parola spetta al pubblico, che spesso neppure nota il colore della scena, che in effetti, mi insegnano, dovrebbe "solo" mettere in risalto l'attore/ballerino/cantante.

martedì 20 luglio 2010

io, tu , lui/lei, NOI, voi loro...

In teatro, e non solo, si parla costantemente...è una gran chiacchierata...
e chi non c'è abituato si ritrova a fare i conti con il sapore di un disegno, la vibrazione di un tessuto, l'emozione di un'aria, il gusto di una luce...
sembra più un gioco di pubbliche relazioni e poetica che un lavoro artigianale.
il più grande errore in cui si può incappare è la definizione di "artista";
la semplice verità è che chi si investe di tale titolo, poi, pretende di avere libertà totale, combattere la forza di gravità, vincere contro il tempo, avere il monopolio delle vite altrui...
non sono tutti mostri, o per lo meno non lo sono sempre...
purtroppo nessuno si salva, esistono delle gerarchie ben definite nel mondo teatrale, la monarchia inglese impallidirebbe...
quando ti trovi nel vortice non puoi fare molto, cerchi di restare a galla, capisci chi è che comanda e fai buon viso a qualunque gioco, a qualunque costo...il buon vecchio luigi pirandello lo sapeva bene...senza voler essere retorici citiamo -il teatro nel teatro- una metafora per la vita...e lavorare nel mondo del teatro lo è ancor di più...non sai mai chi è che guarda lo spettacolo e chi recita...
ma non voglio perdermi filosofeggiando...
se c'è qualcosa che ho capito è che i geni non esistono, tutti sbagliano, tutti hanno limiti, ma ognuno ha un ruolo, c'è chi se lo ritaglia su misura e poi, forse, non gli resta altro...
e scendere da quel palco e accettare l'idea che quella luce fastidiosa non sia più puntata su di te è la cosa che più spaventa...e così rimangono là...le "prime donne", che tanto vanno ammirate, perchè hanno sacrificato tutto per quel mondo che andiamo a vedere, a godere, di tanto in tanto...fatto di poltroncine, stucchi e velluti porpora...loro hanno fatto di un lavoro un'arte, hanno creato magie...ma a quale prezzo?!...

martedì 6 luglio 2010

L'attrezzeria che follia


Incredibile quello che puoi trovare nelle poche attrezzerie rimaste in Italia; se la giocano da più di cinquant'anni Rubechini e Rancati PAZZESCO!

Immagina di entrare in una vecchia fabbrica, immagina che una anziana signora ti accompagni svelandoti i segreti di quel luogo...
La polvere copre ogni cosa, la protegge, la nasconde, la rende parte di un mondo che abbiamo solo sognato, lontano.
Si può trovare quasi di tutto, ma i budget non sono più quelli di una volta; si fanno i conti tra gli scaffali, si gira più con la calcolatrice che con l'occhio dell'esteta...ma non importa, si può fare bene anche con poco, la vera sfida?
non perdersi.
Non perdere di vista il sapore, il gusto, il colore dell'opera che andrà in scena.
Anche dopo aver preparato liste su liste, elenchi e promemoria, ci puoi scommettere, per puro caso (così si dice) troverai qualcosa che non avevi idea potesse servirti e tutto può cambiare, anche l'intera visione della ricerca degli oggetti.
Le scuole di pensiero sono diverse, c'è chi non perde mai di vista il progetto originale e c'è chi invece si lascia trasportare dall'intuizione, dal mettersi in dubbio, che si chiede sempre se è o meno la scelta migliore...a te la scelta, in entrambi i casi dipenderà da te se sarà un successo o un fiasco; è una responsabilità, più è alta più è eccitante.

domenica 4 luglio 2010

Alla ricerca del blu perfetto


Quante sfumature di blu conosci?
da quando ho memoria per me il cielo non è mai stato solo azzurro; ogni cielo ha i suoi toni, le sue gamme e sfumaure...
oggi mi ritrovo a combattere, a infervorarmi un po', a continuare a vedere differenze abissali tra un blu elettrico, un blu oltremare e un blu klein...è irrazionalmente buffo, ci sono problemi maggiori a questo mondo...ma ho imparato che sono questi dettagli che fanno quella differenza per cui un abito/costume vibri.è la scelta del blu perfetto (per quanto di perfetto non ci sia nulla) che fa sì che un tuareg porti con se tutto il mistero della sua cultura e non appaia come un benzinaio con copricapo.
Poi...dopo tanto discutere e filosofeggiare tra le differenze di significato intrinseco tra un color zaffiro e un carta da zucchero...rimane l'insindacabile giudizio del pubblico, che forse mai si chiederà perché quella scelta di colori, ma se qualcosa, magari simile ad un'emozione, nascerà in lui...allora forse, non è stato solo un parlare per nulla...forse.

sabato 3 luglio 2010

La tecnologia mi frega sempre...

Eccoci, alla fine, dopo myspace, facebook e twitter ho anche un blog...dove un po' per dovere un po' per piacere mi farò assorbire...prima di iniziare con i post che prima o poi riuscirò a pubblicare (se la tecnologia me lo consentirà) vorrei ringraziare una persona un po' speciale...lei lo sa chi è...e vorrei chiarire che non sono megalomane di solito...non seguo il mio blog volontariamente...ma pigiando tasti a caso questo è uno dei rischi in cui si può incappare (ho bisogno di un tecnico!)